Abbuffate Incontrollate – Disturbo da Alimentazione Incontrollata – Binge Eating

Si stima che il Disturbo da Alimentazione Incontrollata o Binge Eating riguardi  riguardi l’1,6% circa della popolazione femminile e l’0,8% di quella maschile (DSM-5, American Psychiatric Association 2013); inizi tipicamente in adolescenza o nella prima età adulta; in molti casi, il soggetto non arrivi all’evidenza clinica (questa considerazione riguarda tutti i Disturbi Alimentari, ma in particolare i Binge Eating).

I criteri diagnostici del Disturbo da Alimentazione Incontrollata sono:

• ricorrenti episodi di abbuffata in occasione dei quali la persona:
  1. in un determinato lasso di tempo, si ritrova ad assumere una quantità di cibo significativamente maggiore a quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello tesso tempo ed in circostanze simili,
  2. perde il controllo, ovvero non riesce a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto sta mangiando;
• gli episodi di abbuffata sono associati a tre o più dei seguenti aspetti:
  1. mangiare molto più rapidamente del normale,
  2. mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni,
• mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente affamati,

• mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando;
• sentirsi disgustata da sé stessa, depressa o molto in colpa per la propria condotta alimentare.

• marcato disagio in relazione alle abbuffate;
• l’abbuffata si verifica, mediamente, almeno una volta a settimana per 3 mesi;
• l’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate.

Il livello di gravità del Binge Eating (lieve, moderato, grave, estremo) viene stabilito sulla frequenza degli episodi di abbuffata nell’arco di una settimana.

Occorre cogliere eventuali sovrapposizioni psicologiche e clinico-internistiche tra il Disturbo da Alimentazione Incontrollata e l’Obesità.